PitBull


American PitBull Red Nose
Agile, potente e rustico ha un coraggio 
impressionante e delle prestazioni eccezionali.

Se hai paura di farti un nome,
di metterti alla prova,
di essere giudicato,
 di avere nemici,
e se hai paura di non essere in grado...
ALLORA LASCIA STARE IL PITBULL.... 

Educare ed addestrare il Pit Bull

Può piacere o non piacere, ma il pit bull è sicuramente un cane fuori dal comune. Ha il fisico di un atleta, è agile, potente, veloce e resistente. Il pelo raso non nasconde le forme muscolose del corpo. E’ un cane con doti fisiche straordinarie. L’espressione è attenta, le orecchie se sono integre si piegano indietro mostrando la parte interna quando vuole dimostrare amicizia ai compagni umani, dandogli quell’espressione un po’ infantile e un po’ imbecille che solo i cani sanno avere. Con le persone è in genere molto confidente, socievole e affettuoso, adora il contatto fisico e può passare ore a farsi coccolare.
Per l’alta soglia di reazione al dolore e allo stress, reagisce anche al più maldestro dei proprietari, le visite veterinarie e quant’altro con rassegnata sopportazione. E’ sensibile e attento nelle relazioni sociali, e tende ad evitare i conflitti, soprattutto con l’uomo (non di rado anche con i cani). Tende ad essere confidente, non temere rumori, situazioni o oggetti sconosciuti. Per il pelo raso non è difficile da tenere pulito, ma è preferibile farlo dormire in casa. Non ama la solitudine, e teme il freddo. Ha una ridotta tendenza ad abbaiare.
La sua grande energia e forza fisica non sono da sottovalutare. Un pit bull di 20 chili può saltare come un grillo, tirare come un bue ed essere decisamente difficile da gestire se è eccitato, fuori controllo e non educato. Proprio l’eccitabilità è uno dei maggiori problemi nel gestire questi cani. Sensibili e pronti ad ascoltarvi in qualunque altro momento, quando sono eccitati possono essere realmente pericolosi, per la tendenza a saltare e cozzare addosso, tirare, usare la forza per ottenere ciò che vuole. Alcuni maschi adulti possono essere incredibilmente coscienti della propria forza fisica e caratteriale, e imporsi sull’uomo anche senza una minaccia apparente.

Gestire questo tipo di cane richiede notevole esperienza e abilità. L’impulso predatorio tende ad essere alto, e sono cani che una volta iniziata la caccia difficilmente si fermano. La tolleranza verso gli altri cani varia da individuo a individuo, alcuni soggetti sono molto socievoli e tolleranti, altri reagiscono con eccitazione e/o sfidando il possibile avversario. Il vero problema con un pit bull non è se può capitare un incidente (una aggressione), ma cosa succede in caso di incidente. La loro selezione si basa su una caratteristica nota come “gameness”, la tendenza ad affrontare senza interrompere lo scontro prede anche pericolose. Un pit dotato di “gameness” non smetterà di attaccare fino ad aver eliminato l’avversario, qualunque cosa succeda.

Nell’educazione di un pit bull sono due le parole chiave da ricordare: forza e eccitazione. Un cane con questa forza fisica deve imparare a camminare al guinzaglio, a non saltare addosso, a giocare con i propri simili e con l’uomo senza causare traumi. Questo richiede esperienza e lavoro. L’altro problema è l’eccitabilità, che non deve mai essere stimolata attraverso giochi di lotta, giochi di predazione non controllati, attività fisica eccessiva o troppo ridotta, o semplicemente lasciando che il cane orienti il proprio impulso predatorio verso oggetti o animali senza gestione da parte del proprietario. Il cucciolo deve avere la possibilità di giocare con altri cani, soprattutto adulti ben socializzati, ma non deve imparare che può tirare come un pazzo verso ogni cane che incontra quando è al guinzaglio.

Non deve imparare a uscire di casa o a farvi le feste al vostro ritorno saltandovi addosso in modo frenetico. Non deve imparare a saltarvi in faccia quando in passeggiata vi fermate a chiacchierare con un amico e lui vorrebbe correre ai giardinetti. L’auto controllo è un requisito fondamentale nell’educazione di questi cani. Il grado di tolleranza verso gli altri cani è solo in parte derivato dalla socializzazione nei primi mesi di vita, esiste una forte componente caratteriale, difficilmente modificabile attraverso l’esperienza. Un pit bull adulto anche se tollerante e socievole deve comunque sempre essere controllato, evitando situazioni a rischio.
Il pit bull viene a volte definito un cane da lavoro, ed effettivamente è stato ed è tutt’ora utilizzato in diversi compiti e competizioni sportive (escludendo ovviamente dalla definizione i combattimenti, attività illegale e immorale). Le attività che predilige sono quelle che richiedono una miscela di forza, resistenza fisica e mentale, coraggio e tenacia. Un programma americano, lanciato dall’esperta Sue Sternberg, prevede un piano di modifica culturale delle aree sub-urbane americane, mirato a trasformare l’attività dei combattimenti clandestini in prove ufficiali di traino di pesi (weight pulling). Per la grande socievolezza verso l’uomo, la resistenza allo stress, il piacere al contatto fisico, il pit bull è una delle razze che negli Stati Uniti vengono certificate come pet partner, cani utilizzati nella terapia di persone anziane o disabili.

Di natura molto sensibile nei contatti sociali con l’uomo, il pit bull non è generalmente un cane da difesa sportiva. E’ in genere troppo massiccio per l’Agility, e un solo pit bull compete con successo nelle prove italiane di Obedience. In questa disciplina il problema può essere la sua grande sensibilità, che lo porta a reagire a ogni stato emotivo del compagno umano, e a vivere negativamente anche l’assenza di rinforzo. Se lavorato con testa e con cuore, si dimostra un allievo eccellente. Con una buona scorta di bocconcini, potete scoprire quanto è divertente addestrare un pit bull all’obbedienza e a fare dei giochi utili a stimolarlo mentalmente.







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